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Michelino Iorizzo occupa un posto di rilievo nella Galleria Orler, grazie ad una proposta di ritratti che catturano l’attenzione nell’immediato, per poi spingere gli osservatori a riflessioni profonde ed interrogativi sempre nuovi.
La ritrattistica ha avuto nel tempo riscontri crescenti, questo alla luce dei fattori più diversi ma soprattutto per un motivo. Nei ritratti le proiezioni dell’artista italiano possono intrecciarsi con quelle di chi osserva, in un gioco continuo di rimandi e allusioni. Chi fa un ritratto, non riproduce semplicemente un volto, ma infonde in esso le percezioni personali, il proprio bagaglio conoscitivo ed esperienziale, quell’universo emotivo che fa sì capo al proprio essere ma che può farsi specchio di quello del mondo intero.
Già nella Grecia del IV sec. A.C. si diffuse il “ritratto fisionomico” che, contrariamente a quanto si possa pensare, tendeva a rappresentare non solo i caratteri fisici ma anche quelli psicologici del soggetto.
Un volto è sempre unico e si fa portavoce della più intima essenza del soggetto, non solo di quello rappresentato ma anche dell’artista stesso. Lo sa bene Michelino Iorizzo, il quale va oltre il concetto stesso di ritratto e si pone come punto di riferimento nell’arte dei dipinti su commissione.
Le donne raffigurate dal pittore Michelino Iorizzo non sono donne che conosce, bensì frutto della sua immaginazione. A dominarle un’aura di mistero e malinconia che fa da contrappunto ideale ai colori vibranti. Colori sgocciolati che richiamano alla mente il dripping tanto caro a Pollock e che ben sottolineano le espressioni incerte, talvolta sorprese ma sempre penetranti.
La fantasia dell’autore emerge anche nelle connotazioni relative alla provenienza geografica delle donne: con i loro lineamenti che ci conducono dall’Oriente all’Africa, i volti ci parlano della cultura trasversale dell’artista. I confini del monotematico vengono così superati per abbracciare l’eterogeneo, una commistione diversificata che però tiene fede all’intensità espressiva, segno distintivo di Iorizzo.
I volti emergono in maniera prepotente sullo sfondo e dallo sfondo, a sottolineare la stessa vis usata dall’artista nella creazione: un caos solo apparente che invece costituisce il bilanciamento perfetto tra linea e movimento.
Nei visi fissi di queste donne si concentra un macrocosmo emotivo ed emozionale da scoprire, da interiorizzare, da vivere, un universo che rende Michelino Iorizzo la scelta ideale per un dipinto su commissione.
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