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4boat-1588
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Artista emergente italiano diplomato in chitarra classica e laureato in ingegneria civile, Matteo Boato nelle sue opere racconta se stesso ed il suo rapporto con l’ambiente che lo circonda. Nei suo lavori è evidente la supremazia dell’elemento materico: quasi come se fosse applicato direttamente dal tubetto per mantenere intatta la sua consistenza, è il colore stesso che ricrea figure riconoscibili e riconducibili ad elementi reali. Nei cicli di opere d’arte contemporanea come “Le Case danzanti”, "Cielo di Tetti", "La Piazza", e poi ancora "Plenilunio", "Terra", "Acqua", “Mani” è il colore stesso che va creare le immagini. Gli elementi compaiono sulle tele con forme geometriche o irregolari descrivendo luoghi o a volte anche solo l’idea di un luogo. I soggetti dipinti da Matteo Boato sono per lo più case e piazze, ambienti che possono essere nello stesso momento intimi ma anche spazi di relazione. La piazza come luogo di incontro e dialogo, ha un sua storia insita nelle facciate delle casa che vi si affacciano: le finestre, i portoni, a volte possono raccontare tante storie che si sovrappongono. Questi luoghi all’aperto in fondo non sono un pretesto per conoscere e raccontarsi l’un l’altro? Visti dall’alto o da lontano, queste case riescono a farci percepire il trascorrere del tempo, i cambiamenti della società e la sua evoluzione.
In questo modo l’artista Matteo Boato riesce a ricreare un vero e proprio racconto della sua vita e di ciò che lo suggestiona e incuriosisce più di tutto. Riportare nei suoi lavori ciò che stimola la sua immaginazione è la caratteristica che lo contraddistingue tra i pittori contemporanei. Dipingere per lui non è altro che raccontare l’essere umano senza doverlo per forza raffigurarlo: anche attraverso un colore, un oggetto o un luogo è possibile identificare la carica di un essere umano.
Di se stesso dice: "Vivo il dipingere come fosse un diario, un continuo raccontare la mia vita. Dipingo prevalentemente su tela o legno e ultimamente su ceramica, quello che mi suggestiona, quello che vedo di accattivante dal mio vascello in volo sul mondo, quello che amo, come un'autobiografia. Per rincorrere sogni, per dare vita alle persone o agli ambienti che voglio toccare, con i quali voglio interagire. Una semplice e primaria necessità di espressione un'esigenza di raccontarsi e di raccontare.".
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