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Antonio Bueno nasce nel 1918 e la sua lunga carriera pittorica si conclude nel 2002 attraversando tutta la storia del Novecento e i grandi eventi di questo secolo. Se i lavori giovanili di Bueno Antonio si caratterizzano per una convergenza di gusto e stile con quelli del fratello Xavier e per i comuni intenti programmatici e operativi, sono gli anni dal 1949 in poi che vedono emergere profonde differenze portando a quadri moderni antitetici dei due artisti.
A differenza del fratello Xavier, Antonio non condivide l’attenzione per le tematiche sociali, a cui preferisce una forma di comunicazione più allusiva, mediata e sottile. Si tratta di dipinti astratti e tele o meglio dipinti moderni astratti e arte astratta dal sapore quasi metafisico, come nella Gamba dell’Eroe del 1939.
Successivamente, nel periodo dal 1947 al 1949, Antonio Bueno entra a far parte dei pittori moderni della realtà creando quadri moderni figurativi sottoposti a ostruzionismo critico. Verso la fine degli anni ’60 il pittore matura un ripensamento stilistico dando alla sua carriera d’artista una radicale svolta e portando un profondo cambiamento nei suoi quadri figurativi moderni. Pesa l’adesione alle tematiche dell’avanguardia, che riporta alla luce il suo passato figurativo e iperrealista mai rinnegato de tutto.
La figura di Antonio Bueno è, quindi, la figura di un artista che ha attraversato un secolo ricco di storia e mutamenti socio-economici e ha saputo raccontarlo prima in quadri astratti, poi in dipinti figurativi e, infine, in tele iperrealiste.
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