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Artista eccentrico e dal tocco inimitabile, Arman Fernandez amava rappresentare sulle sue tele degli strumenti musicali infranti. In realtà, tutte le sue opere sono sempre state incentrate sull’accumulazione di oggetti. Ad esempio era solito dipingere scarpe, monete, orologi, pennelli, tubetti di colore. La stessa passione per questi “protagonisti” dei suoi quadri di arte contemporanea, la riversa anche nella scultura. Infatti si tratta sempre degli stessi oggetti che riproduce anche in sculture di solito bronzee.
L'artista inizia a dipingere le sue tele negli anni Cinquanta, all’inizio come pittore tradizionale da cui però in seguito si distacca. Infatti inizia a replicare le sue opere come timbri e si dedica alle tracce e alle impronte.
Gli anni Sessanta lo vedono protagonista di un altro cambiamento: l’artista inizia a dipingere oggetti distrutti, avvicinandosi anche alla scultura. Questo sta a significare che si destreggia con equilibrio in entrambe le forme espressive e in quanto esponente del nouveau realisme, vuole raccontare l’uomo attraverso gli oggetti che utilizza nel quotidiano.
Pittore francese e scultore, nasce nel 1928 a Nizza e muore nel 2005 a New York. È sepolto al cimitero Père-Lachaise de Paris. Sulla sua tomba, c’è una epigrafe scritta per sua voltontà:"Enfin seul!" (finalmente solo).
Arman Fernandez ha studiato presso l'École des Arts Décoratifs a Nizza, dove incontrò Yves Klein, per poi proseguire presso l'Ecole du Louvre.
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