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Dal verismo alle geometrie e al cinetismo, questo suo modo di “sentirsi vivo” lo porterà anche a costruire sagome o a realizzare ritratti atemporali.
Classe 1938, Guido Baldessari vive in una Venezia fervida e ricca di arte e movimenti culturali.
Figlio di un antiquario, seguendo il padre nel suo lavoro, il giovane Guido conosce numerosi pittori, intagliatori, decoratori dell’epoca. Sente parlare continuamente di arte e vede i suoi “maestri” come divinità, a tratti eroi a tratti sfortunati “Don Chisciotte” che non sempre riescono ad ottenere ciò che meritano.
La carriera inizia a 16 anni, nel momento in cui il sedicenne Guido prende tele e colori e inizia a dipingere, semplicemente i palazzi che vede da casa sua. È una fase embrionale ma che va incoraggiata, visto il talento. Ecco allora che il giovane talento esce da casa e si sposta per dipingere la Laguna. Si iscrive a corsi d’arte per studiare. Lo stile si affina, la tecnica evolve e l’artista passa a dipingere i paesaggi.
Dopo il servizio militare lavora come scenografo alla Fenice di Venezia. Un’esperienza unica che lo fa crescere: passa a dipingere i volti e poi si appassiona ai fondali marini. L'evoluzione della sua arte lo porta a seguire il movimento dell’Optical Art e si avvicina al Futurismo.
Fonderà il gruppo artistico Materia Prima e arriverà a partecipare a due Biennali di Venezia.
Ciò che caratterizza l’artista è il suo non essere mai “sazio”: per questo sperimenta sempre nuovi generi. Dal verismo alle geometrie e al cinetismo, questo suo modo di “sentirsi vivo” lo porterà anche a costruire sagome o a realizzare ritratti atemporali.
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