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La produzione artistica dell'artista veneto Sandi Renko avanza da sempre in parallelo tra arte e design, sempre con la stessa costanza e rigore. La conoscenza con Alberto Biasi lo porta a motivarsi e a continuare a produrre, sempre con grande equilibrio tra le due forme espressive.
Il suo stile rientra nella categoria dell’optical art, che gli ha permesso di partecipare a numerose mostre personali sia in Italia che fuori dai confini nazionali, in Slovenia ma anche in Austria.
Insieme a Sara Campesan, Franco Costalonga, Jorrit Tornquist, ha partecipato con successo anche a diverse mostre collettive.
Sandi Renko è nato a Trieste nel 1949. Le sue origini sono italo-slovene e inizia a frequentare la scuola Istituto d’arte Nordio, al fianco di diversi maestri. C'è lo scultore Ugo Carà ad esempio oppure Marcello Siard, designer. Si avvicina anche a artisti dell’avanguardia triestina come Miela Reina e Enzo Cogno.
Ventenne si trasferisce da Trieste a Padova e in città apre il suo studio di design, comunicazione e visiva e art director. È il momento delle collaborazioni con aziende del settore interior design e complementi d’arredo.
È Edoardo Landi uno dei personaggi che a Padova lo influenza di più. Sotto l’influsso del Gruppo N, impegnato nell’arte cinetica e calato in un vivace contesto artistico, l’artista contemporaneo Sandi Renko inizia a partecipare anche a mostre collettive. È il momento della partecipazione agli eventi, della definizione del suo stile nell’optical art e trova definitivamente la sua strada, sia a livello di linguaggio artistico che di tecnica personale.
L'artista veneto vive tuttora facendo spola tra Padova e Trieste. Sempre alla ricerca di posti tranquilli e silenziosi, ama rifugiarsi in montagna oppure andare in barca a vela.
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