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Il confronto con il sacro, la spiritualità, la fede, è un tema frequente tra gli artisti contemporanei, che lo affrontano con differenze stilistiche e di genere dalle quali trarre ispirazione.
Il fascino dell'invisibile ha da sempre conquistato il mondo dell'arte, quasi una sfida il voler rappresentare ciò che ogni individuo sente, quella spiritualità che supera l'immediatezza formale, la materialità del reale. Ecco allora che il divino nell'arte contemporanea è raccontato attraverso raffigurazioni surreali o immagini visionarie, ma anche astrazioni focalizzate sull'espressività cromatica.
Ispirandosi all'iconografia classica l'artista emergente Remo Serraino racconta, invece, nelle sue tele l'aspetto umano e divino del Cristo.
I suoi dipinti sono caratterizzati da un forte simbolismo nel quale l'osservatore riesce a leggere quel legame, profondo, tra spirituale e materiale che l'artista intende mettere in evidenza. Autodidatta, il suo punto di forza è sicuramente la sensibilità comunicativa dell'immagine, semplice ed elementare da un punto di vista stilistico, complessa nella costruzione simbolica e nella conseguente interpretazione. Una figurazione lineare ma efficace, chiara e precisa caratterizzata da un cromatismo tenue e delicato che rimanda alla positività. La figura del Cristo, sempre presente, indica appunto la spiritualità; il legame con ciò che è terreno è dato invece dalla presenza di tutti quegli oggetti che fanno parte del quotidiano. E poi il mondo, che spesso compare come immagine di fondo, ad indicare l'universalità della fede.
La fede è per Remo Serraino il coraggio che permette all'uomo di affrontare il mistero, il senso delle cose e della vita. La pittura diventa per lui il mezzo attraverso il quale raccontare la propria fede.
"I valori di verità, amore e bellezza – dice – restano immutati nel tempo, e aiutano l'uomo ad andare avanti superando la frenesia del quotidiano. È questo che vorrei comunicare con i miei dipinti".
Roberta Filippi
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