Helmut Fleiss nasce a Friburgo, in Germania, il 9 Luglio 1975.
I vigneti e il paesaggio multiforme di questa splendida città sono terreno fertile per l'estro di Fleiss e per la sua innata capacità di saper fondere impeccabilmente colori caldi e freddi.
Famoso infatti per l'accuratezza che pone nelle combinazione mirate dei colori nonché per gli accesi cromatismi, riscuote sin da subito un importante successo, esponendo in città quali Berlino, Stoccarda, Monaco di Baviera e Francoforte.
Helmut Fleiss oggi lavora in esclusiva con la Galleria Orler
Helmut Fleiss nasce a Friburgo, in Germania, il 9 Luglio 1975.
I vigneti e il paesaggio multiforme di questa splendida città sono terreno fertile per l'estro di Fleiss e per la sua innata capacità di saper fondere impeccabilmente colori caldi e freddi.
Famoso infatti per l'accuratezza che pone nelle combinazione mirate dei colori nonché per gli accesi cromatismi, riscuote sin da subito un importante successo, esponendo in città quali Berlino, Stoccarda, Monaco di Baviera e Francoforte.
Legato alla sua terra natia (Friburgo nasce su terra di origine vulcanica), usa la tela come una sorta di sismografo dell'inconscio dove forme eteree, delicate, armoniose pulsano in quel valzer di colori che egli sa padroneggiare come colui che conosce a fondo il mestiere.
Nelle sue opere sogno e realtà si mescolano, regalando allo spettatore un mondo decisamente attraente. Attraverso una tavolozza brillante e vivace, l'artista pone particolare attenzione nel catturare la luce, una luce che riveste di identità propria. E' una luce che si diffonde non in un punto preciso dell'opera, ma al contrario su tutta la superficie pittorica. Ogni singolo millimetro di essa è imbevuto della stessa tonalità di luce: è questa la vera grandezza di Helmut Fleiss.
Artista e uomo anticonvenzionale è passato con naturalezza dal figurativo all'astratto. La sua mano crea opere sulla scia della musica di Wagner, ricca di quelle sfumature cromatiche che non a caso ritroviamo su ogni dipinto. Ed è proprio sull'enfasi di queste note che il segno si trasforma in forme differenti, a volte precise, a volte imprecise e inattese su una tela spesso volutamente non finita, un chiaro rimando se vogliamo al pensiero più intimo di Fleiss che vede l'uomo solo di passaggio in questa vita terrena, in attesa di quel fondersi con luce e infiniti colori di un mondo spirituale superiore lontano dal comune sentire terreno.
Helmut Fleiss oggi lavora in esclusiva con la Galleria Orler.
Fleiss. È abbiamo detto un romantico. Un anima in tormento. Vorrei inquadrarlo nella storia dell'espressionismo astratto tedesco del periodo tra le due guerre Mondiali. La sua scuola comincia da lì, come la storia della pittura referente alla lingua germanica. Le sue pennellate portano l'impronta di una composizione di Wagner, una musica fatta di violini viole, timpani, piatti, fusti e di martelli che battono su incudini, e di cannoni che sparano a salve o fogli di lamiera sconquassati a ricordare l'arrivo di un lontano frastuono di temporali, o la caduta di qualche divinità pesantemente bardata. Fleiss conosce la cruda malinconia di Anselm Kiefer, ne conosce i pesanti e infiniti silenzi, ne conosce gli impasti della materia su tele grossolane miste a fusioni di piombo. Ma è ancora innamorato del colore, della pasta che stende, enfaticamente a istinto sulla tela, quasi in preda a un rito mistico, mentre dipinge, in modo poco gentile con la tipica impronta forte di un tedesco, con rudezza, forza, sincerità e franchezza. Il lessico di una inconfondibile impronta d'oltralpe. I colori che a volte sembra, nel suo adoperarsi e accanirsi sullo spazio della tela, non capire. I colori mediterranei, che vede nelle coste toscane, e scopre un contatto mai provato prima, alieno dal suo mondo fatto di faggi e abeti. Colori che sembra non capire, non essere in grado di elaborare in forma armoniosa. Colori che tuttavia rispettano la franchezza di un accozzaglia di nibelunghi in battaglia, o l'irruenza di un volo minaccioso di valchiria. Questo è Fleiss abituato a dialogare con i colori di un bosco di montagna, e abbagliato dal frastuono meraviglioso della macchia mediterranea.
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