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Vincenzo Agnetti

Vincenzo Agnetti è stato un grande esponente dall’arte concettuale in Italia, romanziere, poeta e critico, fin dai tempi della collaborazione con Azimut, nonché pittore e scultore.

Classe 1926, nato a Brera, Vincenzo Agnetti si diploma presso la famosa Accademia della città e si forma al Piccolo Teatro di Milano. Il suo esordio come artista arriva verso la fine degli anni Cinquanta, periodo in cui collabora anche alla realizzazione della Galleria Azimut e dell’omonima rivista.

Dopo pochi anni l’artista si trasferisce in Argentina per lavorare e non realizza più opere artistiche. Infatti è la fase della sua vita che lui stesso definisce liquidazionismo o arte no. Tornerà all’arte qualche anno dopo e precisamente nel 1967 tiene la sua prima personale, dal titolo Principia.

Vincenzo Agnetti è artista a tutto tondo, ma affianca a questo suo talento anche un’attività continua di scrittore saggista di cui le numerose pubblicazioni sono una notevole testimonianza. "Obsoleto", ad esempio, è uno dei suoi più grandi successi.

Per quanto riguarda la produzione artistica, le sue opere principali le espone alla Biennale di Venezia (1974, 1976, 1978, 1980), alla Biennale di San Paolo (1973), a Documenta 5 Kassel (1972) e infine alla Quadriennale di Roma (1972).

Famosissimo il suo autoritratto "Quando mi vidi non c’ero". Tutta la sua vita è stata centrata sulla cultura che, come lui stesso afferma, è l’apprendimento del dimenticare. Solo quando si assapora qualcosa e la si dimentica significa che è stata assimilata e rielaborata in noi.

Opere dell'artista